sabato 31 maggio 2008

LA DESTRA CONTRO LA LEGGE MERLIN!


In 50 anni la legge Merlin ha solo traslocato le “case chiuse” sulle nostre strade - dichiara Ilaria Misantoni, portavoce del nucleo romano giovanile de La Destra, "non più postriboli, ma lupanari a cielo aperto, sfruttamento, degrado, malcostume ed emergenza igienica
"La legge Merlin veniva approvata nel febbraio del 1958 per abolire la regolamentazione della prostituzione; contestualmente veniva avviata la lotta allo sfruttamento della prostituzione altrui."
E' quanto si legge in un comunicato di Gioventù italiana Roma, l'organizzazione giovanile de La Destra. "Il primo effetto del disegno di legge - che deve il nome alla sua prima firmataria e senatrice socialista Lina Merlin – fu la soppressione delle “case chiuse” - prosegue la nota.
"Di fatto, in 50 anni di applicazione, la Merlin ha prodotto il contrario di quel che si era prefissa. Lo sfruttamento della prostituzione si è dilagato, ed oggi a Roma rappresenta uno dei maggiori “business" criminali, inoltre il tentativo utopico di correggere l'inclinazione di donne e uomini a vendere il proprio corpo è miseramente fallito.

"In 50 anni la legge Merlin ha solo traslocato le “case chiuse” sulle nostre strade - dichiara Ilaria Misantoni, portavoce del nucleo romano giovanile de La Destra, "non più postriboli, ma lupanari a cielo aperto, degrado, malcostume, ed emergenza igienica.
”La legge Merlin ha soppresso le “case di tolleranza” ma ha finito per "tollerare la strada. Oggi in Italia operano illegalmente 70.000 prostitute. Tra di loro ci sono 30.000 immigrate e 3.000 minorenni.
"L’80% delle prostitute è sfruttata e il 100% della prostituzione non versa nulla all’erario.

Abolendo la legge Merlin, e regolamentando le prestazioni sessuali al “chiuso”, lo Stato può indebolire lo sfruttamento; garantire l’igiene, il diritto sanitario e il costume nelle nostre strade. "Dalla regolamentazione fiscale della prostituzione - conclude la nota - entrerebbero ogni anno nelle finanze pubbliche oltre 1 Miliardo di Euro: il 10% della Finanziaria 2008.

Presto - annuncia la portavoce del giovanile romano - organizzeremo sit-in di sensibilizzazione in alcune note zone della capitale interessate dall'emergenza."

martedì 27 maggio 2008

CHI PENSA AI GIOVANI?


In questi giorni si fa un gran rumore di spade attorno a questioni che riguardano l’immigrazione, la sicurezza (battaglie, per carità, sacrosante che anche noi portiamo avanti), si è addirittura tornati a parlare di nucleare. E poi c’è l’immondizia napoletana, un’altra saga senza fine. Mentre accade tutto questo, c’è ancora l’eco di un problema che chiede di essere risolto. Quantomeno di essere affrontato: i problemi dei giovani.
Le cronache (se non sono quotidiane poco ci manca) parlano chiaro: tra i giovani sono in aumento fenomeni quali il bullismo, la violenza gratuita, l’uso di droghe, il lento ma inesorabile disinteresse verso qualsiasi cosa che non sia soltanto divertimento fine a se stesso. Qualcuno, si chiede perché?
E va bene affrontare l’emergenza Rom, la crisi dei rifiuti campani, la questione del nucleare o altre problematiche, ma occorre iniziare, sin da subito, ad analizzare e poi ad avanzare proposte, individuare soluzioni, per salvare quello che resta della nostra gioventù in declino.
E lasciamo perdere i discorsi –sempiterni e moralistici- da “nonni”, che dicono: “ai miei tempi si stava bene, certe cose non succedevano”, non tanto perché non sia vero, ma perché le morali e i predicozzi li sentiamo da sempre e non sono certo la soluzione definitiva.
Quale soluzione dunque?
Occorre anzitutto individuare il problema, averne ben chiara una definizione, eventualmente assegnargli un nuovo nome, dalla quale partire per analizzare le cause e successivamente trovare un punto d’arrivo. Potremmo chiamarla “questione giovanile”.
La questione giovanile, oggi, richiede la capacità di capire, al di là dei pregiudizi e lontani dalle trombe mediatiche che ricercano il “fatto” per sbattere in prima pagina il mostro per poi far trarre le conclusioni –spesso sbagliate- agli altri.
Innanzitutto c’è da capire che cosa può spingere i giovani verso determinate strade, e in questo caso, forse, non è difficile poterlo intuire: si parta dal presupposto che veri e propri valori di riferimento essi non ne hanno. Parliamo di valori con i quali (e qui però serve dirlo!) sono cresciuti i nostri genitori, i nostri nonni, anche. Non è una volontà di riproporre modelli anziani, né di tornare indietro. Semplicemente dare il giusto peso alle giuste cose e saperlo riconoscere.
Ma il discorso dei valori non può antecedere l’analisi delle condizioni culturali, morali e materiali, che fanno sì che i giovani riversino in una condizione di degrado.
Ergo: qual è il problema oggettivo, quindi?
E’ semplice; e non sono il primo a dirlo, né a pensarlo: più che di valori, si dovrebbe parlare di dis-valori, con i quali la gioventù viene educata: la severità della famiglia e l’educazione civica della scuola sono state sostituite dall’irruenza con cui la tv presenta i suoi modelli, fatti di scene violente senza filtro, talk show a base di scontri verbali (e a volte fisici) , cantanti, che infarciscono le loro canzoni di richiami alla libertà e alla trasgressione senza vincoli, invitanti a rifiutare i più elementari principi dell’integrità morale dell’individuo.
E’ in questo “humus” che crescono i nostri giovani, svuotati di ogni possibile volontà e interesse, per esempio, verso la politica, la cultura (quella vera, non quella spazzatura), la filosofia , perché nel bene e nel male hanno “tutto” .Ed è all’interno di un contesto sociale così ampio e con questi presupposti, che crescono i piccoli “mostri” da sbattere poi in prima pagina, perché in branco violentano l’amichetta, o aggrediscono il coetaneo, o si lanciano in auto a 100 all’ora, in città, investendo il malcapitato di turno, magari uccidendolo, per poi pentirsi e riverire scuse a mente lucida.
In tutto questo, quindi, quale la possibile soluzione? Più severità? Tornare ai collegi? Il forcaiolismo? No, almeno non senza aver prima intuito altre possibili forme risolutive.
Si dovrebbe partire (o meglio ripartire) dagli strumenti che da sempre sono gli unici idonei a dare un’educazione e una retta via ai giovani: la scuola e la famiglia, in primis. E come, in un momento di crisi irreversibile di molte strutture sociali, come questo? E che ruolo, a questo punto, può avere la politica all’interno di tale contesto?
Chiaramente le strutture –le uniche e le più importanti- di cui la società dispone, dovrebbero essere potenziate, riottenendo quel ruolo da protagoniste che hanno sempre avuto. Per quanto riguarda la scuola, mi viene in mente la riforma Gentile, la quale ebbe come primario fine quello di impartire ai fanciulli un’educazione fondata sulla disciplina, la sobrietà, il rispetto delle regole elementari per un vivere civile, unita al dovere di costruire, attraverso l’impianto scolastico, uomini capaci di sfidare il tempo e il destino, divenendo Cittadini e non –come avviene oggi- semplici macchine al servizio dell’unica religione (che ha sostituito la vera religione) rimasta: il capitalismo, la produzione, il lavoro inteso non come mezzo di sostentamento ma come feticcio da venerare e a cui dedicare la propria esistenza.
Riscoprire queste virtù e queste semplici impostazioni di vita, potrebbe essere un primo passo per riformulare un’etica dell’educazione per i giovani.Poi viene la Famiglia. Il caposaldo della civiltà.Dopo la scuola è senza dubbio la struttura più importante (se non prima della scuola), la quale, avendoli generati, ha il primario dovere di educare i figli, e dargli la possibilità di formarsi in modo critico, ma rimanendo saldi ai principi sopra indicati, che sono il punto di arrivo di ogni comunità che voglia definirsi sana.
In che modo la famiglia può e deve crescere i propri figli, che si affacceranno poi alla vita e vivranno all’interno di una società che vuole definirsi civile?Non troppo diversamente dal modello scolastico precedentemente indicato, è opportuno trasmettere alla propria progenie, i valori essenziali per crescere retti, in un mondo in disfacimento che mina di continuo la sensibilità e la resistenza del singolo; educarli al rispetto, un primo passo: di se stessi, dei genitori, dei coatenei, degli anziani, dei più deboli, delle donne. Poi saperli privare. Sì, far loro capire che non è sempre nell’abbondanza e nell’aver tutto facile che ci si può sentire realizzati e soddisfatti. A loro, non serve la griffe, il cellulare ultratecnologico che fa le foto o l’I-pod all’ultimo grido per sentirsi felici. Questo è asservirsi alle logiche del consumismo, che appunto lascia credere che attraverso l’acquisto di più cose, belle, nuove, supermoderne e avanzate, ci si senta migliori. In realtà, più che di aggeggi senz’altro utili ma non indispensabili, è nella capacità di ritrovare un senso della vita che risieda in noi stessi, la via, o una delle tante, per trovare la serenità.
Un tempo i giovani si sfamavano di fedi, di ideali, per i quali a volte sacrificavano anche se stessi, la loro libertà. Ora, vuoi perché alcuni ideali hanno mostrato le loro crepe e il segno dei tempi, che non li rende più attuali e capaci di dare risposte, vuoi perché non esiste (o è stato indebolito) nessun riferimento alto a cui tendere e credere, il nichilismo è riuscito a penetrare con facilità nelle menti dei ragazzi (e non solo) e a fare danni.
In conclusione, partendo da questa analisi e dai possibili sviluppi, non è impossibile superare la crisi delle idee, dei valori, ma occorre che chi si fa portavoce di queste istanze (i partiti, le associazioni, i gruppi) proponga nuove strategie, coinvolga maggiormente coloro che sembrano “dispersi” nel mare del qualunquismo e dell’omologazione, offra nuovi spunti dai quali attingere, per rilanciare una nuova idea di politica intesa come strumento di lotta per migliorare ciò che si ritiene difettoso. E che possa servire anche come forma d’arte per tornare ad una nuova concezione del “bello”, del sublime e del singolare, contro le brutture e gli appiattimenti egualitari voluti e generati dalla società dell’informazione, del marketing, della moda che considera i soggetti elementi da modellare e scolpire a proprio piacimento.
Il cammino potrebbe sembrare arduo, ma proprio ciò che è difficile può fungere da stimolo per nuove sfide, che richiedono il tempo, il destino e la storia.
Emiliano Romanelli
Il Responsabile di Gioventù Italiana Venaria

domenica 25 maggio 2008

IL PORTAVOCE PROVINCIALE GIUSEPPE LONERO A TELESUBALPINA


Lunedì 26 a partire dalle 20,45, Giuseppe Lonero si presenterà nella duplice veste di Portavoce provinciale de La Destra e di consigliere comunale della Città di Torino e parteciperà insieme ad altri ospiti ad un dibattito a Telesubalpina. Saranno trattati argomenti di scottante attualità come il pacchetto sicurezza, la questione badanti e il ruolo degli amministratori locali. L’appuntamento è su Telesubalpina, sintonizzatevi per sentire cosa pensa La Destra sulle tematiche!

venerdì 23 maggio 2008

GIORGIO ALMIRANTE: RICORDO DI UN GRANDE UOMO


di Francesco Storace

Vent’anni sono passati dalla morte di un grande uomo che ha contrassegnato larga parte della nostra storia politica: Giorgio Almirante. E a lui, ancora oggi, alla sua memoria, ci inchiniamo con profondo rispetto di militanti politici. Per Almirante rischiammo la vita e molti nostri ragazzi – quelli sì, nostri camerati – la persero, vittime dell’odio rosso. Almirante fu anche geniale precursore di un modello di democrazia diretta che oggi vediamo rappresentata dall’elezione popolare dei sindaci, dei presidenti delle province e delle regioni. Fu inguaribile sognatore della stagione della pacificazione nazionale. Fu profeta inascoltato di un’identità che si richiamava all’affermazione di valori legati alla tradizione nazionale. Creò la destra italiana e la accompagnò per mano, amato dalla sua gente. In questa politica tutta melassa credo si troverebbe assai male. Anche noi, in un mondo che i leaders politici li detesta e non li ama più. Giorgio, noi ti amiamo ancora.

martedì 20 maggio 2008

GIU' LE MANI DAI GIOVANI DI DESTRA!


Da alcune settimane e’ in atto una assurda criminalizzazione nei confronti dei giovani di destra, a seguito di drammatici avvenimenti che hanno visto bande di “bulli” aggredire -in un caso uccidendo- altri giovani e che la stampa ha sin da subito arbitrariamente associato agli ambienti della destra radicale.
troppo spesso vediamo ragazzini forgiarsi di simboli di cui non conoscono il significato, che li trasformano in “carne da cannone” per pennivendoli i quali non aspettano altro che infangare realtà politiche a loro sconosciute e ricche di aspetti positivi (impegno sociale, volontariato
e militanza attiva per la causa del popolo italiano).
Simboli quali la croce celtica (che e’ un’antica effige richiamante il cristianesimo e l’identità europea) non rappresentano nessuna forma di razzismo, ma appartengono ad una tradizione culturale dei popoli europei.
Noi giovani di destra rifiutiamo la droga, il consumismo e la violenza gratuita così come ci hanno insegnato i nostri “padri”. Destra
vuol dire amore per la Patria, coraggio, giustizia sociale e difesa della libertà contro le brutture di un sistema marcio e corrotto che fa della retorica antifascista la propria bandiera e partorisce mostri da sacrificare alla sua causa.

Il Portavoce de "La Destra" Venaria
Valerio Ramini

Il Portavoce Gioventù Italiana Venaria
Emiliano Romanelli



CLICCA SULL'IMMAGINE A FIANCO PER VISUALIZZARE IL VOLANTINO PRODOTTO DA GIOVENTU' ITALIANA VENARIA.
CHIUNQUE VOGLIA DIFFONDERLO PUO' RICHIEDERCELO VIA MAIL E LO RICEVERA NEL FORMATO DESIDERATO.


lunedì 19 maggio 2008

GIOVENTU ITALIANA VENARIA


Pubblichiamo quì di fianco il primo volantino prodotto dal nucleo di Gioventù Italiana Venaria.
Se desiderate diffonderlo nella vostra scuola o fra i vostri coetanei non esitate a contattarci via mail e ve lo invieremo nel formato desiderato.
CLICCACI SOPRA PER VISUALIZZARLO INGRANDITO

domenica 18 maggio 2008

PRIMA ASSEMBLEA REGIONALE


L’hotel Majestic ha ospitato sabato 17 maggio 2008 la prima Assemblea de La Destra Piemontese. Alla presenza del Senatore Francesco Storace Segretario nazionale del partito, del Deputato Teodoro Buontempo Presidente de la Destra e dell’Onorevole Roberto Salerno Portavoce regionale del Piemonte, davanti ad una platea di 150 persone composta dai portavoce provinciali e dai quadri del movimento, si è fatto il punto dopo le elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Il partito ha ottenuto un ottimo risultato elettorale, dopo un’intensa e battagliera campagna politica condotta da Daniela Santanchè, anche se non ha raggiunto il 4% per conquistare un posto nel Parlamento. E il risultato acquista ancora più valore, se si considera che è stato fatto tutto in soli 4 mesi. Il Piemonte è stata la regione che ha raggiunto il maggior numero di consensi durante la tornata amministrativa ed un esempio su tutti lo dimostra il capoluogo subalpino: Torino è arrivata al 3,6% per la Camera dei deputati e al 3,010% per il Senato della Repubblica. Nell’Assemblea piemontese dopo le relazioni dei leader nazionali, hanno preso la parola i vari Portavoce provinciali.

VIDEO-RIFLESSIONE

Tommaso Statiti, storico parlamentare del Movimento Sociale Italiano, candidato da "LA DESTRA" alle ultime elezioni politiche nei collegi della Lombardia.

venerdì 16 maggio 2008

BERLUSCONI ODIA PIU LA DESTRA CHE LA SINISTRA


“Giudico e valuto Berlusconi per quello che è: un signore che ci ha danneggiato in maniera enorme, ha creato evidenti difficoltà a La Destra”. Lo ha dichiarato oggi il leader della Destra Francesco Storace. “Era venuto alla nostra costituente, aveva detto di condividere i nostri stessi valori, e poi nel corso della campagna elettorale ci ha trasformato da alleati in avversari - continua Storace -. Credo che lo strappo ci sia stato anche perchè lui pretendeva di cancellarci, tant`è che mi chiese perfino di non presentarci alle elezioni. Da allora non l`ho più sentito. Noi de “La Destra” abbiamo perfino votato ‘gratis’ alle comunali di Roma per sostenere Alemanno, e adesso l`unico premio che riceviamo in cambio è la volontà di alzare lo sbarramento alle elezioni europee. La verità è una sola:Berlusconi odia più la destra che la sinistra”.

giovedì 15 maggio 2008

INTERVISTA AL PORTAVOCE DI GIOVENTU' ITALIANA



Facciamo due chiacchiere con il responsabile di “Gioventù Italiana” di Venaria Reale, il venticinquenne Emiliano Romanelli.


1) Che ruolo rivesti attualmente nelle fila de “La Destra Venaria” e qual è il “curriculum” politico col quale ti presenti ai cittadini?

Attualmente ricopro il ruolo di responsabile territoriale di “Gioventù Italiana” a Venaria. Il mio “curriculum” politico è il seguente: ho iniziato a fare attività militante circa un anno e mezzo fa nelle fila di Forza Nuova, a Torino.


2) Quali sono a tuo avviso le battaglie fondamentali che il movimento “Gioventù Italiana” de “La Destra” dovrebbe condurre a Venaria e non solo?

Credo che “Gioventù Italiana” (come movimento giovanile de “La Destra”, ma soprattutto come movimento di giovani) abbia il dovere, e non solo a Venaria, di essere catalizzatore delle problematiche giovanili e trasformarsi in “megafono” facendosi portavoce delle istanze e dei bisogni della gioventù. A Venaria c’è un grande bisogno di avvicinarsi di più alle esigenze dei giovani, ambito nel quale le amministrazioni locali fino ad oggi hanno latitato.

3) Quali proposte avanzeresti per migliorare la condizione dei giovani a Venaria?

Innanzitutto, ricollegandomi alla risposta precedente, ritengo sia opportuno coinvolgere maggiormente i giovani in quegli ambiti di loro interesse, ma saper anche proporre un’alternativa al modello culturale cui oggi – grazie anche ai modelli sbagliati imposti dalle Tv e dai media – spesso fanno riferimento e del quale sono succubi. A Venaria è opportuno creare spazi sociali, culturali e sportivi, in cui i giovani possano trovare dei punti di riferimento. Contro la mitologia del divertimento ‘trasgressivo’ (tanto caro alla sinistra), basato sulla cultura della droga, alcol, consumismo ecc, ci schieriamo, senza riserva alcuna e diciamo chiaramente che la gioventù italiana ha bisogno di riemergere e tornare protagonista del proprio destino.

4) Qual è la tua opinione sui giovani italiani e come vedi il loro futuro?

Stiamo vivendo un momento storico delicato non solo per la gioventù italiana, ma per tutta la società. Ma come sappiamo i giovani sono il motore della comunità, e per questo bisogna fare il possibile per agevolarli e renderli partecipi anche della vita politica. In quanto al futuro, sento di ritenermi ottimista, anche se a volte mi coglie lo sconforto nel vedere che alcuni ragazzi vivono senza ideali o principi, ma totalmente persi in un modo di vivere che spesso, purtroppo, li porta in cattive strade (penso a chi fa uso di droghe o ricorre alla violenza gratuita come sfogo ad una vita che si sente diversa da quella che si vorrebbe vivere).

5
) Faresti un paragone di giudizio tra ciò che è stato il “Fronte della Gioventù” (movimento giovanile del MSI) e cos’è oggi “Gioventù Italiana”?

Purtroppo sono troppo giovane per poter dare un giudizio su ciò che è stato il “Fronte della Gioventù”, non avendo avuto la possibilità di vivere quegli anni e le esperienze conseguenti. Ritengo però che per la destra giovanile italiana sia stato senza dubbio un punto di riferimento essenziale e decisivo in anni difficili per questo ambiente. Oggi, “Gioventù Italiana”, vuol essere in parte anche una continuità ideale con i valori che hanno alimentato il “Fronte della Gioventù”, rimanendo però proiettata al presente e proponendo un modello nuovo di destra giovanile per il futuro.

6) Sappiamo che i valori di riferimento de “La Destra” (quindi anche di “Gioventù Italiana”) sono legati alla tradizione almirantiana del MSI; che giudizio hai sulla storia di questo partito e sull’eredità storica fascista?

Idem come sopra. Del MSI ho lo stesso giudizio della sua compagine giovanile: un movimento politico che ha dato una forma, un volto, che è stato l’essenza del pensiero di Destra in Italia. Almirante è stato un uomo politico che ha messo l’amore: per la politica, per la Destra, per l’Italia e per gli italiani. E’ senza dubbio per me un politico che ha impresso dei valori cui fare riferimento non solo nella militanza, ma nella vita di tutti i giorni.
Anche sul Fascismo voglio ricollegarmi al pensiero di Almirante, parafrasando uno dei concetti su cui ha fondato la sua esperienza nel MSI: “non rinnegare, non restaurare!”. Sono dell’idea che essere nostalgici e sperare nella restaurazione di un’idea, come quella fascista, allo stesso modo in cui si è affacciata alla storia oltre sessant’anni fa, non sia possibile, è però doveroso mantenere intatti quei valori che hanno rappresentato il bacino ideale da cui la vera Destra ha attinto: giustizia sociale, identità nazionale, ordine, merito, tutela della famiglia naturale, efficienza dello Stato.

7) Esprimi un giudizio sulle recenti elezioni politiche, nelle quali a Venaria “La Destra” ha raccolto il 3.2% alla Camera e il 2.7% al Senato. Come vedi il futuro del sistema politico italiano e che ruolo avranno i giovani nella politica nazionale?

Credo che il risultato delle recenti elezioni a Venaria, abbia dimostrato come nel paese ci sia voglia di Destra. Un partito come il nostro, nato da pochi mesi, che alla prima competizione elettorale raccoglie un risultato che lo porta alla soglia dello sbarramento necessario per entrare in Parlamento, è il segnale di una volontà di cambiamento verso cui i grandi partiti non possono e non devono mostrarsi sordi. Il futuro del sistema politico italiano lo vedo stagnante: non credo che ci saranno grossi cambiamenti dal punto di vista squisitamente “tecnico”, PD e PDL non sono altro che la continuazione di ciò che erano l'Unione e la Casa delle Libertà: blocchi monolitici che godono del maggior consenso popolare, al momento, ma incapaci di rispondere ai veri bisogni della gente, e lo dimostrano i fatti concreti nel quotidiano. Un dato importante e da non sottovalutare, è il 20% circa di astenuti, che sono un bacino vasto del quale “La Destra” potrà farsi portavoce.

I riferimenti per eventuali richieste o adesioni a Gioventu' Italiana Venaria, sono i seguenti: Tel. 348/8996453 oppure scrivere alla mail ladestra_venaria@alice.it

martedì 13 maggio 2008

CAMERATA FANTOZZI!

Dopo lo stress di quest'ultima campagna elettorale è anche giusto farsi due risate tutti insieme...spero che questo video sia di vostro gradimento!

lunedì 12 maggio 2008

NON SONO PIU FIGLI DI UN DIO MAGGIORE (e gia da qualche annetto...)


Ieri Gianfranco Fini ha lasciato Alleanza Nazionale consegnando il partito al "reggente" La Russa che lo traghetterà definitivamente nel contenitore berlusconiano del PDL entro la fine dell'anno.
Il cancro di Fiuggi ha completato la sua opera di distruzione del partito che avrebbe dovuto rappresentare la destra italiana ma che, anno dopo anno, tradimento dopo tradimento, ha compiuto una lunga marcia verso il partito Partito Popolare Europeo sostenendo una politica asservita alle logiche antinazionali del liberal-capitalismo (smantellamento dello stato sociale, precarizzazione del lavoro, condanna del Fascismo, attacco alla famiglia tradizionale, voto agli immigrati, si alla Turchia in Europa ed appoggio alle guerre imperialiste americane sono solo alcuni esempi.).

"LA DESTRA" è pronta ad accogliere quella parte dei militanti e degli elettori che ancora portano nel cuore la fiamma tricolre che fu del glorioso Movimento Sociale di Giorgio Almirante. Carrieristi e politicanti girino alla larga da noi e "muoiano" pure felicemente democristiani!
Contenti loro...

sabato 10 maggio 2008

10/05/2008 PRIMO GAZEBO


Ieri, 10 Maggio, si è svolto il primo gazebo di propaganda politica della sezione di Venaria davanti al centro commerciale "I Portici". Soddisfacente la risposta dei cittadini venariesi, che hanno confermato la loro fiducia nel nostro movimento, fermandosi a discutere delle problematiche che riguardano la nostra città e del futuro politico - che coinciderà con le elezioni comunali del 2010 - verso cui "La Destra" guarda con ottimismo e volontà di essere protagonista.
Ci auguriamo che gli elogi ricevuti dalla cittadinanza, coincideranno con l'incremento di adesioni al movimento, che ha bisogno del vostro aiuto per poter ridare un volto nuovo a Venaria e all'Italia.

Il Portavoce Comunale
Valerio Ramini

venerdì 9 maggio 2008

INTERVISTA AL PORTAVOCE CITTADINO DE "LA DESTRA" VENARIA



Intervista con il Portavoce de “La Destra” Venaria, Valerio Ramini.

1) Come sappiamo, da anni sei una persona nota negli ambienti locali della destra , prima nelle fila di Forza Nuova, ora con “La Destra”. Com’è cambiato il tuo approccio alla militanza (se è cambiato) e verso la politica nel corso degli anni e che bilancio trai da queste prime esperienze?

"Mi interesso di politica da quando avevo 17 anni, prima a livello studentesco, poi come militante e dirigente di Forza Nuova. Il mio passaggio a “La Destra” rappresenta la naturale conseguenza per chi, come me, crede che i nostri valori e le nostre idee meritino di riconquistare un ruolo importante ed attivo nella politica ma soprattutto nella società italiana e non debbano, al contrario, essere relegati ad un (seppur nobile) esercizio di sola “testimonianza” ideale.
Il mio bilancio personale è senz’altro positivo per l’esperienza acquisita, per le lotte intraprese e per i legami umani che nel tempo si sono creati e consolidati…per ciò mi auguro che ci sia presto la possibilità di fare politica nuovamente al fianco di tanti cari amici e camerati! "

2) Sei stato incaricato a svolgere il ruolo di Portavoce del movimento per quanto riguarda la città di Venaria; qual è l’assetto che vorresti dare al nucleo del quale sei responsabile, e quali gli obiettivi
a medio-lungo termine che perseguirai per il bene dello stesso?

"E’ mia intenzione far correre le iniziative della sezione principalmente su due binari paralleli: L’ATTIVITA POLITICA rivolta alla comunità venariese tutta; e la FORMAZIONE POLITICO-CULTURALE diretta ai nostri militanti e simpatizzanti.
La prima sarà basata su una costante analisi delle problematiche di Venaria in grado di elaborare proposte e soluzioni che dovranno essere comunicate efficacemente alla popolazione nonché promosse nelle sedi adeguate.
Le modalità di azione che verranno adottate prevedono, per i casi più urgenti, un interventismo militante capace di denunciare e se possibile risolvere i problemi dando al cittadino l’esempio di una politica seria e non fatta per secondi fini, com’è logica della “casta”.
Naturalmente, oltre alle questioni locali, prenderemo anche in considerazione tematiche nazionali ed internazionali spaziando dal sociale al costume, dall’attualità all’economia all’ambiente ecc.
Per quanto riguarda la FORMAZIONE politica e culturale mi farò carico di organizzare gruppi di studio, piccoli convegni e quant’altro possa servire a sviluppare le competenze e le attitudini dei militanti, trattando il tutto da un punto di vista più ideologico e valoriale."

3) Le recenti elezioni politiche, amministrative e nazionali, hanno dato un volto nuovo al sistema politico italiano: ci si avvia verso un modello bipolare, all’interno del quale la fanno da protagonisti due blocchi monolitici – PD e PDL – che attualmente godono del maggior flusso di voti; qual è il ruolo de “La Destra” , secondo te, in questo contesto e quanto il suo peso politico presente e futuro conterà nelle scelte dei grandi partiti e nel sistema politico stesso?

"Stiamo assistendo ad un ulteriore appiattimento di programmi e contenuti dei partiti politici che in quest’ultima fase si vanno coalizzando fondendosi fra loro con la conseguente perdita delle specificità che li caratterizzavano. Personalmente penso che PD e PDL esprimano programmi simili e per molti aspetti intercambiabili. Il ruolo de “La Destra” sarà quello di portare all’attenzione della classe politica i nostri valori più autentici formulando proposte alternative e ragionate, slegate dalle logiche di sudditanza a poteri forti e lobby economiche, con la ferma convinzione di non aver nulla da farci legittimare. Dovremo creare le condizioni ottimali per poter comunicare al meglio con gli italiani, ricercando il consenso delle masse, ma senza fare “carte false” per ottenerlo. Per quanto riguarda la possibilità di alleanze nel prossimo futuro la condizione imprescindibile sarà quella del mantenimento della nostra identità e del nostro simbolo. Auspico inoltre che si creino rapporti e sinergie con le realtà metapolitiche, associative, culturali, ambientaliste e ricreative a noi più vicine dal punto di vista dei valori, e con il mondo dell’associazionismo e del volontariato in generale."

4) A Venaria “La Destra” ha ottenuto un 3,2% alla Camera e un 2,7% al Senato, risultati senza dubbio positivi per un movimento nato da pochi mesi e che ha saputo, un po’ dappertutto, canalizzare i voti di quell’elettorato che non si riconosce nel PDL, ma soprattutto nella ex Alleanza Nazionale (ora confluita nel partito di Berlusconi); qual è il tuo giudizio alla luce di questi risultati?

"Sono soddisfatto della risposta degli elettori venariesi. Il risultato è molto incoraggiante soprattutto considerando il fatto che abbiamo dovuto organizzare la campagna elettorale sul territorio con pochissimi mezzi economici e con una sezione cittadina ancora da costituire ufficialmente. Penso che a Venaria, come nel resto d’Italia, chi si ritiene una persona di Destra non potrà che rivolgersi al nostro movimento, soprattutto dopo averci incontrato personalmente nelle piazze o alle nostre iniziative politiche.
Ora che Alleanza Nazionale è stata definitivamente cancellata dal suo leader Fini che l’ha sciolta nel calderone centrista del PDL, siamo pronti e lieti di accogliere le migliaia di elettori “missini” ridando loro, finalmente, una “casa” che rispecchi i sentimenti e le aspettative di chi porta la fiamma nel cuore."

5) Potresti elencare i punti che ritieni essenziali per il miglioramento della città di Venaria e che saresti pronto a trasformare in battaglie politiche da portare avanti con “La Destra” da qui al futuro?

"Qui vorrei fare una premessa: in termini generali le nostre azioni politiche sono pensate nell’interesse dei cittadini venariesi tutti, senza riferimenti privilegiati nei confronti di alcuna classe sociale, nel solco della migliore tradizione interclassista che caratterizza la storia del pensiero della destra sociale italiana. Ovviamente affronteremo prioritariamente le problematiche che attanagliano le fasce più deboli della popolazione, portando il nostro contributo politico ed umano.
Entrando nello specifico, individuo nei seguenti punti le questioni fondamentali da seguire con maggiore urgenza per il bene di Venaria Reale e dei suoi cittadini:
1) SERVIZI PER LE FAMIGLIE: in primo luogo qualità di asili, scuole, mense, scuolabus, assistenza anziani e la raccolta differenziata secondo noi dai costi esorbitanti.
2) NUOVO OSPEDALE: costante vigilanza affinché il nuovo ospedale di Venaria venga effettivamente costruito con i relativi servizi ospedalieri che sono stati promessi.
3) TURISMO REGGIA: maggiore estensione e redistribuzione dei benefici economici ed occupazionali derivanti dal massiccio afflusso turistico alla Reggia. Questa grande opportunità non può essere capitalizzata soltanto da pochi privilegiati ma dal maggior numero di cittadini possibile. Quanti residenti possono affermare di aver avuto benefici dopo l’inaugurazione della Reggia? Io penso che siano davvero troppo pochi!
4) SICUREZZA: Monitoraggio costante del livello di sicurezza dei cittadini, lotta dura alla micro-criminalità, ripristino di alti standard di legalità, sensibilizzazione sugli effetti catastrofici dell’immigrazione incontrollata.
5) VIABILITA’: solleciteremo la costruzione della circonvallazione ad est del centro abitato per liberare parzialmente Corso Garibaldi e la provinciale delle valli di lanzo dall’assedio del traffico e dall’inquinamento; blocco per 5 anni delle tariffe dei parcheggi per i residenti, lotta alle “multe facili” degli autovelox al semaforo della tangenziale.
6) GIOVANI ED ASSOCIAZIONISMO: ritengo indispensabile occuparsi del modo in cui i giovani debbano passare il proprio tempo nella nostra città, senza sentirsi obbligati a raggiungere Torino per divertirsi e svolgere attività di varia natura. Strutture sportive d’avanguardia per la gioventù sono di primaria importanza; riconosciamo il prezioso ruolo svolto in questo campo dagli oratori e dalle associazioni sportive le cui esigenze meritano di essere maggiormente ascoltate dall’amministrazione comunale. Altrettanto importante è la promozione di centri culturali, quali biblioteche e circoli dove approfondire tematiche letterarie, storiche, sociali e valorizzare la vocazione all’arte ed al volontariato dei nostri ragazzi. Coinvolgere e premiare quelle fasce di gioventù che non si riconoscono nel modello di divertimento fintamente “trasgressivo”, che spesso sfocia nella cultura della droga tanto cara alle sinistre radicali e non."

6) Provenendo dall’area della destra sociale ed identitaria, che giudizio hai sulla situazione in cui la stessa riversa? Anche a seguito dei risultati delle recenti elezioni politiche, valuti con favore l’ipotesi di una continuità (o addirittura di una possibile fusione) nei rapporti tra “La Destra” e la Fiamma Tricolore di Romagnoli?

"Auspico che il processo di unificazione delle energie che si muovono “alla destra” della defunta A.N. possa ulteriormente accelerare. Alla luce del nuovo assetto politico italiano l’esigenza di costruire un grande partito di destra sociale diventa una necessità urgente per continuare a tramandare i valori sociali e nazionali assumendo al contempo un importante ruolo politico nell’Italia del nuovo millennio."

7) “La Destra” è un movimento che non fa tesoro delle sue origini ideologiche e del legame con l’esperienza almirantiana. Che rapporto c’è tra l’eredità storica fascista e poi missina e la nuova destra di cui oggi ti fai portavoce a livello locale?

"Sono fermamente convinto che valori come Dio, Patria, Famiglia, Tradizione, rispetto delle leggi naturali e Giustizia sociale siano irrinunciabili. E’ impensabile ed assurdo distaccarsi da essi ma allo stesso tempo abbiamo dato prova di essere in grado di formulare una proposta politica d’avanguardia che risponde alle esigenze della società attuale. Se cosi non fosse stato, un milione di italiani non ci avrebbero premiato alle recenti elezioni politiche, nonostante i ripetuti richiami al “voto utile”. In ogni caso nessuno potrà mai farci rinnegare gli unici valori capaci di risollevare la nostra Patria!"

Grazie per la pazienza e il tempo dedicatoci. Salutiamo tutti i lettori del blog e i simpatizzanti de “La Destra”.

mercoledì 7 maggio 2008

LA DESTRA IN PIAZZA A VENARIA


SABATO 10 MAGGIO, dalle ore 9:30 alle 17:00, nello spazio antistante il centro commerciale "I Portici" (Via Leonardo da Vinci 50) si terrà un gazebo di propaganda politica e di presentazione della sezione venariese del partito.
VIENI A TROVARCI!

martedì 6 maggio 2008

PER FINI BRUCIARE UNA BANDIERA E' BEN PIU GRAVE DELLA MORTE DI UN RAGAZZO ITALIANO


Gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la Fiera del Libro di Torino "sono molto più gravi" di quanto accaduto a Verona. Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, interviene a Porta a Porta.Non so se rimanere basito o incazzarmi ferocemente.Di certo per un uomo che rappresenta la terza carica dello Stato una frase del genere non può essere paragonata ad una gaffe alla Bush. No, decisamente no. E’ una frase grave che mostra come più del bene nazionale o comunque del proprio popolo esiste ancora qualcuno (e purtroppo sono ancora in tanti secondo me) che antepone la propria apparenza, il proprio essere vuoti al bene comune.Certo, ha ragione l’onorevole presidente Fini quando dice che i due fenomeni non sono comunque paragonabili. Ha pienamente ragione. Ma allora perché lo ha fatto? Per compiacere qualcuno in Israele? Mi vien da sorridere perché penso ad Olmert, premier israeliano, e lo vedo bello e soddisfatto della dichiarazione di Gianfranco Fini. Ma stiamo scherzando davvero? Io sarei veramente curioso di conoscere chi, italiano o israeliano che sia crede realmente che a Tel Aviv possa aver minimamente interessato quanto detto dal neo presidente della Camera. Anzi, credo che, conoscendo l’acceso nazionalismo che anima gli israeliani, nel Paese degli ulivi dove non c’è pace da 60 anni, abbiano sorriso amaramente nel constatare come un personaggio politico come il leader di An abbia potuto dire una corbelleria simile.Qui non si tratta di essere pro o contro Israele qui si tratta semplicemente di condannare un assassinio avvenuto per futili, futilissimi motivi di un italiano. Un giovane ucciso dal branco per noia, per arroganza, per follia, per spacconeria? Difficile dirlo. Certo è che nessuno può dire che bruciare una bandiera sia più grave della morte di un ragazzo. Nessuno, nemmeno la terza carica dello Stato.Ho sempre criticato Fini, fin dai tempi del Fdg, ma la mia è sempre stata un critica politica, anche se durissima. Ma qui si è andati oltre la politica. Non riesco a comprendere il senso di quella frase. Non riesco a comprendere come un uomo di 50 e passa anni, con una esperienza politica alle spalle di non certo poco peso, anche se criticabilissima, riesca a far uscir fuori certe parole.Bruciare una bandiera, tirare dei sassi, lanciare molotov e scontrarsi con la polizia è un gesto politico. Grave, violento, criticabile e condannabile. Uccidere un ragazzo di 29 anni fuori da un qualsiasi contesto se non quello di una società marcescente non ha giustificazioni politiche e per questo è ben più grave dei fatti di Torino.Non sono mai stato giustizialista, non ho mai sostenuto la “doppia pena di morte” almirantiana, né tantomeno sono stato immune dalla violenza politica subita e data. Se lo negassi sarei un ipocrita. Ma la violenza gratuita no, quella non l’ammetto. La violenza senza un motivo valido, ammesso che vi sia un motivo valido per fare violenza, per gioco, per stupidità, per noia, per bullismo, non ha ragione di essere e deve essere punita con il massimo previsto dalla legge. Poi dopo faremo tutte le dietrologie possibili e cercheremo tutte le motivazioni del disagio giovanile che trapassa il mondo da parte a parte. Da continente a continente.No caro onorevole presidente della Camera, una bandiera non vale una vita. Una bandiera vale la vita di un uomo solo quando questo uomo cade combattendo per essa. E la cosa è ben diversa ma capisco che Lei questo non lo ha mai compreso.

Stefano Schiavi

sabato 3 maggio 2008

5/5/81: ONORE A BOBBY SANDS, MARTIRE DELLA LIBERTA'


Il 5 Maggio del 1981 nelle carceri inglesi (i famosi Blocchi "H", voluti dall'allora governo conservatore capitanato dalla Tatcher) si spegneva, dopo sessantotto giorni di sciopero della fame il nazionalista irlandese, Bobby Sands.
Come identitari e patrioti, abbiamo il dovere di ricordare un martire della causa irlandese, sacrificatosi mettendo in discussione il bene supremo di cui un essere umano dispone: la vita.
Oggi, dopo decenni di guerra civile e scontri nelle contee dell'Irlanda del Nord, ci si è avviati verso un processo di pace, che ha visto il cessate il fuoco dell'IRA (l'ala militare dei separatisti irlandesi) e l'apertura del precedente governo inglese del premier Blair.

"VIVERE NEL CUORE DI CHI RESTA SIGNIFICA NON MORIRE MAI!"